Ieri mentre leggevo gli infiniti post di richiesta di adozione e aiuto per i cani sofferenti e bisognosi del sud Italia, mi sono fermata a guardare gli occhi di Ringo, un cagnolone dagli occhi così sofferenti e rassegnati che mi ha spezzato il cuore.
Ringo è uno dei cani che vive libero nelle campagne pugliesi, nonostante i suoi 10 anni, tanti per un cane che sta diventando un nonnino.
Ieri è stato trovato sdraiato a terra, non riusciva ad alzarsi: le zampe cedono e questa situazione può risultare fatale, soprattutto per un cane che vive libero e che non ha più la possibilità di nutrirsi, difendersi, trovare un riparo.
Le volontarie dell’ENPA Canosa di Puglia lo hanno portato di corsa in clinica, dove è emerso che Ringo è in una situazione drammatica: a causa della grave artrite da cui è affetto ha un’anca quasi distrutta e questo dolore ha portato a sovraccaricare il crociato della zampa opposta, portandolo a rottura.
L’età non gioca a suo favore e l’intervento, indispensabile per farlo tornare a camminare, non sarà comunque risolutivo.
L’intervento da solo costerà più di 800 euro, davvero tanti da trovare per le volontarie che di emergenze come queste ne devono affrontare ogni giorno.
Nel mio piccolo quello che posso fare è adottare Ringo a distanza, mandando un contributo per l’operazione e la sua riabilitazione. Per farlo contatto la volontaria che ha pubblicato il post e le chiedo le modalità per mandarle un aiuto per Ringo.
Quando mi risponde mi da come riferimento PayPal una mail che mi suonava familiare.
Sono andata a controllare ed effettivamente è il riferimento di una volontaria a cui avevo mandato soldi in autunno per operare d’urgenza Tina e Partick, 2 cagnolini salvati in condizioni disperate: Tina paralizzata e con zampe posteriori deformate, Patrick esanime e con esami del sangue completamente sballati.
Tina
Patrick
Quando avevo visto le loro storie avevo contattato le volontarie e avevo mandato loro un aiuto per l’intervento di Tina ed il ricovero di Patrick.
Dopo qualche giorno avevo cercato aggiornamenti sulle loro condizioni e scritto alla volontaria, ma … niente.
Nessun post di aggiornamento, nessuna notizia e nessuna risposta ai miei messaggi.
Condizionata dagli alert di possibili truffe ad opera di sedicenti e poco onesti volontari (mai incontrati in realtà, né mai incontrati dalle tante altre mamme a distanza che. conosco) ho iniziato a pensare di essere stata truffata.
Non potendo fare nulla ho relegato questo episodio in un cassetto che però è rimasto inevitabilmente leggermente aperto, come tutte le cose che lasciamo in sospeso.
E qual cassetto socchiuso si è prontamente riaperto ieri quando ho letto la mail della volontaria che chiedeva aiuto per Ringo.
Ho scritto alla collega che aveva scritto il post e le ho detto, in tutta sincerità, che ero già stata truffata la scorsa estate e che quindi mi dispiaceva ma non ero disposta a ripetere l’esperienza.
Quando mi ha risposto ho capito di essere caduta una una trappola vecchia quanto molto comune: mi sono lasciata condizionare da pareri altrui (tra l’altro senza verificare se fossero autorevoli).
La volontaria mi ha dato non solo prova del fatto che i soldi inviati siano stati utilizzati per le cure di Tina e Patrick, ma mi ha anche mandato foto e video di entrambi oggi, felici ed in salute (per quanto possibile visti i loro trascorsi).
Perché non avevo avuto, né trovato informazioni?
Perché le volontarie danno sempre la precedenza alle necessità dei cani e a volte sono talmente prese da non riuscire a mangiare o a dormire la notte, quindi l’aggiornamento dei post passa giustamente in cavalleria.
Io, al posto di approfondire, di insistere, di cercare altre informazioni, di attaccare il cervello e ragionare con la mia testa mi sono lasciata condizionare … in parole povere: mi sono truffata da sola!
Non solo ho ingiustamente pensato male di persone meravigliose che dedicano la loro vita a salvare anime indifese ed innocenti, ma ho fatto un grande danno anche a me stessa, lasciando che il pensiero di essere stata truffata e che ci fossero volontarie disoneste albergasse in me per così tanti mesi, rosicchiando la mia serenità come un tarlo.
Come porre rimedio?
Mi sono scusata con entrambe, mi sono perdonata per l’errore fatto, consapevole che da esso ho imparato una grande lezione che mi farà essere migliore e più forte d’ora in poi e, ovviamente … ho mandato il mio contributo per aiutare Ringo a tornare a camminare e ad essere un nonno amato e felice!
Tieni lontani i condizionamenti negativi (soprattutto quelli acri e sterili dei leoni da tastiera) e dedica il giusto tempo ad informarti prima di farti un giudizio.
La truffa a volte si nasconde solo nella nostra mente!