UN PASSO DI GENTILEZZA

Seguo una pagina social che parla di basket: “La giornata tipo”.

 

La apprezzo molto perché parla dello sport che ha avuto una presenza molto importante nella mia vita e lo fa sotto tanti punti vista diversi.

 

Un aspetto che mi piace è che spesso mi fa letteralmente capottare dal ridere.

 

Il secondo aspetto, il più bello, è che parla soprattutto di persone. Chi vince, chi fa 50 punti ogni tanto è narrato.

 

Ma più spesso al centro c’è un aspetto umano, come in questo articolo.

“Sono abbonato e ieri sera ero al Forum strapieno per il derby italiano tra Olimpia Milano e Virtus Bologna di Eurolega.
 
Esattamente sopra di me, una fila più su, c’è una famiglia con un ragazzo autistico.
Lo sento spesso fare un gran tifo ma pure incazzarsi quando la squadra non gira. Bello tifoso, insomma.
 
Capita che durante i timeout per intrattenere il pubblico dal campo vengano lanciate delle magliette verso le tribune.
Ieri una mi è finita molto vicina.
 
Sono magliette griffate Armani, quindi comunque non proprio robaccia.
 
La maglietta é finita nelle mani di un ragazzo che stava due file sopra di me, il quale non c’ha pensato un secondo e guardando appena sotto di lui, sorridendo ha donato l’imprevisto regalo al ragazzo autistico, scatenando la sua felicità.
 
È un episodio banale?
Boh, sì probabilmente.
 
Ha cambiato il mondo?
No, non lo ha cambiato.
 
Vale la pena scriverne?
Lo sto facendo, quindi evidentemente per me, ne vale.
 
Quando in questa epoca di sguaiata volgarità vediamo atti di gentilezza, facciamoci caso, e raccontiamoli, magari diventano contagiosi.” 
 
(Luca Paladini)

Non so se tra di noi c’è qualcuno che con una sua azione sarà in grado di cambiare il mondo in meglio. Me lo auguro.

 

Ciò di cui sono certo è che ognuno di noi può portare il suo contributo.

 

Forse sai già come si fa a mangiare un elefante. Se non lo sai la risposta è: un boccone alla volta.

Allo stesso modo, un’azione alla volta, possiamo aiutare il mondo ad andare nella direzione giusta.

 

È facile. Basta essere gentili. E dimostrarlo con piccoli gesti.

 

Le lunghe strade si percorrono esattamente come quelle brevi. Un passo dopo l’altro.

 

L’insegna del fioraio più noto a Torino recita Ditelo con i fiori.

Tanti anni fa qualcuno sul muro a fianco ricordo scrisse: “a dirlo con i fiori nessuno ti capisce”.

 

Beh, non è vero.

La gentilezza viene capita eccome!

E non vale dire “eh, ma io prima voglio ricevere gentilezza” oppure “ io sono gentile ma non sono ripagato”.

 

La gentilezza che si offre agli altri è in primis verso sé stessi!

 

Immagina cosa ha provato il ragazzo che ha donato la maglietta …

Tornando a casa felice per la vittoria della sua squadra, quanto sarà stato ancora più colmo di gioia per il suo gesto?

 

A leggere una storia come questa non ti viene voglia di essere nei suoi panni?

A me !

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