ATTEGGIAMENTO

Come ormai avviene dal 2011 nello scorso weekend sono stato impegnato come Presidente di Seggio.


Oltre ad essere un modo di dare un contributo alla società, per me è un momento arricchente. Come sempre è arricchente il contatto con gli esseri umani.


Rivedi le stesse persone anno dopo anno. Un saluto, un sorriso.

Le parole di un signore che ha bisogno di dire che fino all’ultima volta era sempre venuto con la moglie che da Ottobre non c’è più. E si commuove dicendo che le manca tutti i giorni.


Allora dopo il voto lo accompagni … per qualche passo verso l’uscita.
Lo consoli per quello che puoi … e gli dici che lo aspetti la prossima volta.

Insomma… sono due giorni lunghi ma belli.

Ed anche divertenti se come mi è sempre successo ti ritrovi con un bel team di scrutatori.

 

E mentre stai svolgendo una della varie attività di seggio, uno di questi, un giovane studente del Politecnico, mi dice: ”Eh sì, per questa cosa non ho la mano. Vabbè battutaccia!”.

Al che gli rispondo: ”Beh, adesso che hai aperto le danze, non avrò pietà!”. E lui, sorridendo, mi dice: ”Sì, ci sta!”.

 

Tu stai leggendo e non vedi la scena. Fossi stato presente, ora capiresti. Il punto è che questo ragazzo non ha la mano sinistra. Non so perché, né mi interessa.

Il punto è che non me ne sono accorto subito, né la cosa ha avuto alcun impatto sulle attività.

 

E questo è avvenuto perché lui non ha dato motivo per cui la cosa fosse rilevante.

Non è una questione di dire: voglio cercare di fare tutto senza farmi limitare.


È questione di accettare un impedimento con naturalezza, sapendo che costituirà un limite in un certo ambito e sapendo che invece in molti altri ambiti non sarà un limite.


Anzi potrà essere uno sprone a capire che c’è spazio per affrontare le complessità che la vita ci propone.


Anche perché a ben vedere tutti abbiamo dei limiti. La differenza la fa il modo in cui vogliamo aggirarli e diminuire il loro impatto.

Ci sarà la volta che maledirai non so cosa, perché avresti voluto che le cose fossero diverse?

Si, certo! E non c’è nulla di male.


Ciò che però conta di più è l’atteggiamento quotidiano che hai nei confronti delle situazioni: ci sono cose che non puoi cambiare.


Sta a te decidere se vuoi che queste abbiano il controllo o se vuoi essere tu a controllarle.

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