Crowdstrike è una primaria azienda americana di sicurezza informatica, legata da vari contratti anche alle agenzie di difesa degli USA.
Come ampiamente descritto dai media, Crowdstrike ha fatto un bel pasticcio.
I suoi tecnici hanno commesso un errore nella scrittura di un aggiornamento del loro principale prodotto e questo ha causato blocchi informatici in tutto il mondo, mettendo in ginocchio i trasporti e causando problemi in molti ambiti.
Il titolo ovviamente ha preso uno schiaffone sui mercati finanziari.
Fino a qui la “fredda cronaca”.
I tecnici stanno provvedendo a sistemare le cose che sono in via di soluzione.
Presto sarà solo un brutto ricordo su cui Crowdstrike farà le opportune riflessioni.
Siamo di fronte alla classica situazione in cui spesso si dà la caccia alle teste da tagliare. È stata troppo grossa. Non si può lasciare una cosa del genere impunita.
È qui che Crowdstrike ed il suo top management hanno invece l’occasione della vita.
Il termine errare deriva dal latino e significa vagare deviando dalla retta via.
Oggi invece è usato come sinonimo di sbaglio, fallimento …
L’errore ha due scopi fondamentali: è alla base dell’evoluzione e della ricerca ed è un momento fondamentale del processo di apprendimento di nuove capacità.
Occorre quindi guardare all’errore non come un qualcosa solo da eliminare, ma come un qualcosa da poter correggere e gestire.
Soprattutto un qualcosa che una volta riconosciuto va sfruttato per apprendere, per migliorare, per crescere. Cosa che è alla base dell’innovazione.
Nello specifico Crowdstrike è nata solo nel 2011 ed è stata un’azienda che ha innovato il mercato degli “antivirus” (il termine non è corretto, ma senza entrare in aspetti tecnici, si può dire che sia abbastanza adeguato) tanto da soppiantare tecnologie “storiche”.
Ciò che dovrebbe essere al centro dell’attenzione di Crowdstrike non è solo il guadagnare mercato, ma anche diventare un’azienda che non si farà spazzare via come successo a quelle che l’hanno preceduta.
Oggi Crowdstrike cattura i virus in modo diverso da come facevano i prodotti in auge 15 anni fa.
Domani i virus si cattureranno in modo ancora diverso e se Crowdstrike non avrà saputo innovarsi sarà soppiantata dalla novità di turno.
Le competenze aumentano e si potenziano se possono nutrirsi degli errori.
Una volta compreso cosa è successo starà ai manager decidere se tagliare qualche testa, oppure porre le basi per un futuro radioso.
I manager potranno decidere di cacciare qualcuno.
Sarebbe la soluzione più ovvia.
Ma c’è un’altra scelta. Una scelta da grandi manager: mettersi al fianco di chi ha sbagliato per comprendere gli errori. Per comprenderne i motivi.
Per aiutare l’azienda a crescere con la consapevolezza che l’errore è necessario allo sviluppo.
Un atteggiamento punitivo manderà un messaggio limitante.
Più l’errore è punito più si porta le persone a non rischiare, a non azzardare, a restare nella zona di comfort senza cercare la sfida.
Questo non è necessariamente un male. Lo è per un’azienda. Lo è ancora di più in un’azienda che deve essere innovativa.
Chi ha commesso l’errore sono le stesse persone che negli ultimi anni hanno rilasciato decine di aggiornamenti fatti correttamente.
Il non punire chi ha sbagliato manda alle persone il messaggio che il loro lavoro è apprezzato.
“Purtroppo questa volta il team ha sbagliato, ma il management si ricorda delle tantissime altre volte che avete raggiunto l’obiettivo”.
Che effetti può avere sul morale dei dipendenti un atteggiamento del genere?
Crowdstrike dovrà parlare al mondo a seguito di questo problema.
Potrà difendere i suoi team o metterli in croce. Che effetto può avere sui dipendenti il fatto di sentirsi protetti dai loro manager?
Crowdstrike ha causato un problema importante ma questo potrebbe diventare una delle più grandi occasioni di rafforzamento dell’azienda che il management potesse immaginare.