Oggi avevo in mente di parlare di un’altro argomento, poi ieri sera ho assistito ad una cosa che mi fa cambiare programma. È proprio il caso di usare la parola programma.
Per caso ero su La9 e c’era il Che tempo che fa di Fabio Fazio (la puntata di ieri puoi guardarla a questo link: https://nove.tv/programmi-nove/che-tempo-che-fa).
Ospite era il Prof. Renato Romagnoli, direttore del centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette di Torino.
Conobbi Renato quando era un brillantissimo studente di medicina.
Ricordo che condividemmo anche un viaggio di gruppo in Egitto. Ricordo anche che aveva con sé un tomo che probabilmente gli era costato un extra come bagaglio!
Durante un momento di relax lo vidi che studiava, usando alcuni evidenziatori di diversi colori con cui segnava le righe del libro in un modo che non avevo mai visto fare.
Era anche un ottimo giocatore di basket, ma smise presto di giocare per dedicarsi anima e corpo al suo sogno ed alla sua missione.
Renato ed il suo team fanno miracoli (in realtà si tratta di scienza e conoscenza, solo che alcuni casi sembrano davvero il frutto di una mano miracolosa) e salvano vite.
Più di tutto Renato è un supereroe di umanità. Non potrebbe essere altrimenti: è una persona che dedica il suo tempo all’insegnamento ed alla professione in un ospedale pubblico che peraltro versa in condizioni precarie.
Potrebbe guadagnare soldoni in qualche lussuoso ospedale (e non ci sarebbe nulla di male), invece sta in trincea per dare speranza a chiunque si trovi in difficoltà.
Io penso che quando vediamo esempi di questo tipo non possiamo tirarci indietro e, per quanto possibile, il nostro mattoncini dobbiamo posarlo.
Ieri Renato ed il Prof. Burioni hanno spiegato l’importanza di donare gli organi.
Hanno anche spiegato quanto la scelta sia semplice.
Soprattutto hanno spiegato come non ci sia il rischio di sbagliarsi e prelevare organi da una persona che potrebbe sopravvivere o meglio rianimarsi.
Ci sono molti modi per essere generosi a costo zero.
Per donare gli organi basta dichiararlo al momento del rinnovo della carta d’identità, oppure scriverlo su un biglietto con data e firma che terrai con te, oppure iscrivendosi ad una delle tante associazioni di donazione organi.
Non ho intenzione di fare nulla per mettere i miei organi a disposizione prima del tempo, tuttavia se ci fossero dei piani per cui questo dovesse accadere mi piace pensare che l’ultima cosa che farò è un gesto di bontà e generosità.
E tu? Vuoi essere generoso?