ESSERE DI ESEMPIO

Vuoi essere trattato bene e rispettato dagli altri? Tu rispetti gli altri e te stesso?

Vuoi che i tuoi figli facciano delle cose hai fatto? Le stai facendo ora?

Vuoi ricevere salute dalla vita? Tu stai donando salute al mondo con i tuoi comportamenti?

Vuoi ricevere denaro? Sei generoso?

 

Una cosa curiosa è che noi prendiamo altri ad esempio ma talvolta costoro non sono minimamente interessati ad esserlo!

Nello sport questo tema ricorre molto e nella vita “normale” non è diverso. “E … guarda Tizio … dovrebbe essere d’esempio per i giovani, invece …”.

Beh… qualcuno ha mai chiesto a Tizio se vuole assumersi l’onere di essere un esempio?

 

C’è poi un altro aspetto.

Possiamo solo essere esempi parziali. È arduo trovare una persona che sia un esempio a 360°. Anzi a volte c’è chi è un esempio specifico.

Mi vengono in mente due esempi nello sport. Il primo è Maradona. 

Alcuni aspetti della sua vita privata non sono esempi virtuosi.

 

D’altro canto Maradona è stato un esempio di uomo squadra: una cosa che tutti i suoi compagni ricordano, o meglio, non ricordano, sono rimproveri per i compagni o lamentele per i loro errori.

Dicono di lui: “Era il più grande di tutti ma non ci ha mai criticato per un errore”. In questo “El Diez” era un esempio.

 

Qualche tempo fa lessi un’intervista ad un allora giovanissimo Moise Kean, l’attaccante juventino di origine africana. Diceva che il suo idolo era Balotelli.

Ora … Mario Balotelli è considerato uno dei più grandi talenti sprecati del calcio moderno. Quindi per un giovane calciatore, considerato un potenziale campione, “SuperMario” non è forse l’ideale come punto di riferimento.

 

Allo stesso tempo occorre guardare anche un altro aspetto.

 

All’epoca Kean aveva 20 anni e vedeva in Balotelli la sua storia.

Un ragazzo di colore, con una storia difficile alle spalle e che grazie al calcio poteva passare da una condizione sociale precaria alla ricchezza.

 

Visto da questo punto di vista Mario Balotelli può essere un esempio di “uno che ce l’ha fatta”.

E pertanto può costituire uno stimolo: “Se ce l’ha fatta lui posso farcela anche io”.

In definitiva nella scelta degli esempi vige un principio fondamentale: cercare nelle altre persone quello che hanno di buono.

 

Per allenarti a trovare il buono e quindi ottimi esempi puoi fare un esercizio che ha fasi diverse. Investirai un po’ di tempo ma ti assicuro ne varrà la pena.

 

Trova qualcosa che per te è importante, qualcosa che desideri. Impegnati in modo concreto per fare tu per primo quella cosa.

 

Poi prendi il quaderno e scrivi.

Chi ha rappresentato un esempio per te? In che cosa è stato un esempio per te? In che cosa invece lo stesso soggetto non è stato un esempio.

 

Tu in cosa sei un esempio? E per chi lo sei? Per chi ti sei accorto realmente di essere stato un esempio? Quando sei stato d’esempio?

Qui occorre sapere andare in profondità con serenità e capacità di perdono.

“Quando la vita suona l’ora della raccolta, si sentono, senza aver fatto troppo di male, mille piccoli disgusti di sé stesso, il cui totale non fa un rimorso pieno ma un malessere oscuro. E il mantello del duca trascina sicuro, scalando degli onori i gradini rampanti, un crepitìo di illusioni secche e di rimpianti.” Conte De Guiche – Cyrano de Bergerac

Nel guardare a sé si potrebbero osservare situazioni in cui non si è stati un esempio virtuoso.

Magari in situazioni in cui c’è un’aspettativa esterna. Può succedere ad un leader, un allenatore, un capo-azienda, un genitore.

Soprattutto ad un genitore.

 

A volte neanche si vorrebbe essere un esempio. “Io voglio solo fare l’allenatore”. “Io voglio solo fare il genitore”. Perché no?

Perché dobbiamo avere un ruolo che non abbiamo chiesto? Perché dobbiamo avere questo peso? Ma vaff…

 

Qui non serve guardare ai fallimenti. A tutte le volte che non sei stato esempio.

 

Ma serve invece guardare a quanto di buono hai portato.

A volte possono essere state cose piccole. È il discorso dei guadagni marginali. Hai certamente portato tanti esempi. Piccoli e grandi.

 

Ed altre volte hai sbagliato.

Beh … Ho una cosa da dirti: non sei un privilegiato. Sei in ottima compagnia. Sei un essere normale come gli altri!

 

E come per tutti ci sono state volte in cui non sei stato abbastanza forte. E ci sono state volte in cui hai agito senza avere le conoscenze necessarie. Perché nessuno te le aveva insegnate.

O peggio. Hai agito proprio come tu stesso avevi appreso, magari copiando un esempio non virtuoso.

 

Sei felice di aver fallito come esempio? Hai voluto fallire per volere volutamente essere un cattivo esempio? Non credo.

Semplicemente in alcune circostanze non hai fatto centro. Ed allora sappi che c’è solo una cosa che puoi fare.

 

Perdonarti.

E perdonare chi ti sei reso conto non essere stato l’esempio che magari avresti voluto. Sappi che, come te, non ha voluto fallire.

 

Semplicemente, è successo. Ma è il passato. Ed il bello del passato è che è già successo lasciandoti degli insegnamenti con cui tu puoi guardare avanti.

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