“La felicità è una direzione, non un luogo.” — Sydney J. Harris
Era Luglio del 1987 ed insieme a due amici ero in viaggio per la nostra prima vacanza da soli.
Come “d’obbligo” all’epoca la destinazione era la Costa Brava. È stata una vacanza bellissima.
Uno dei ricordi più indelebili e che quando abbiamo rinvangato ci ha fatto più ridere è legato al viaggio di andata.
Bus da Torino a Barcellona e poi … poi non sapevamo come arrivare a Tossa de Mar.
Sapevamo che ci sarebbe dovuto essere un altro bus. Ma non ve n’era traccia. Prendemmo un treno che ci portò a Blanes. Da Blanes un bus ci portò a Lloret de Mar dove prendemmo un altro bus per Tossa de Mar.
Il tutto in condizioni improponibili.
Ridemmo come dei matti tutto il tempo.
Questa è una cosa su cui riflettere anche per il fatto che spesso il viaggio è vissuto con fastidio.
Pensa banalmente alle volte in cui si parte per la vacanza e si vuole solo arrivare a destinazione, vivendo il trasferimento come una seccatura.
E se invece si entrasse nell’ottica che anche il viaggio fa parte della vacanza?
E che se te lo godi (anche con le difficoltà che possono esserci) allora avrai semplicemente più tempo da cui trarre allegria.
In un articolo di qualche settimana fa ho scritto di quanto sia importante avere dei numeri su cui fare delle valutazioni (articolo Scrivi e sarà reale del 18 aprile 2023).
I numeri rappresentano il luogo, la destinazione. Se ti sei prefissato un obiettivo il numero ti dice se sei arrivato oppure no. E ti aiuta capire cosa cambiare se invece non sei arrivato.
E se il numero non è quello desiderato allora devo essere infelice?
La verità è che i numeri danno solo una visione parziale della realtà. I numeri non dicono nulla su quello che il viaggio ci ha portato a livello di crescita interiore.
Il vero valore celato nel perseguimento di un obiettivo non è solo nell’arrivare a destinazione ma nel cammino stesso.
Nelle difficoltà che incontri e superi. Nelle persone che conosci. Nell’aiuto che queste ti danno. Nelle nuove strategie che devi attuare.
Il punto è che una volta arrivato al traguardo … ci sei arrivato. Ed il viaggio è finito.
Si pensa al prossimo e quello va nel cassetto.
Ciò che invece resterà sempre con te sono gli insegnamenti che quel viaggio ti ha portato. Indipendentemente dal fatto che tu sia arrivato alla meta.
Ecco un esercizio che ti invito a fare.
Pensa a qualche tuo “viaggio”.
Chiudi gli occhi un attimo ed immagina di guardare dietro di te. Osserva ora tutti i passaggi che ci sono stati durante il viaggio.
Ora scrivi i vari passaggi di questo viaggio ed annota quali insegnamenti ti hanno portato.