In preda ad un momento di sconforto …
Quando guardi Cristiano Ronaldo ti sembra di avere di fronte un robocop, un automa che è sempre sul pezzo, sette giorni su sette, 24 ore su 24.
Sempre mentalmente al top, pronto per avanzare verso la sua meta.
E come lui, molti altri.
Nicolò Govoni, ad esempio. Il giovane idealista visionario, che sta dedicando la sua vita alla creazione di scuole gratuite di alto livello per bambini che vivono nelle zone più disagiate del pianeta.
Oppure grandi personaggi del passato, che hanno compiuto imprese memorabili, come Gandhi, Nelson Mandela, Marco Polo …
Impossibile che questi esseri “sovrumani” possano aver avuto cedimenti. Eppure è così. Come dicono gli americani: shit happens.
Tutti viviamo momenti difficili. Tutti abbiamo situazioni che ci possono destabilizzare.
La cosa importante è avere le risorse per uscire dal buco nero.
Puoi avere tu quelle risorse, perché hai imparato dove trovarle dentro di te, oppure puoi farti aiutare da qualcuno che hai accanto.
Possono essere persone che ti sono vicine oppure professionisti.
Non importa.
Ciò che importa è avere la lucidità di chiedere aiuto, di farsi aiutare. Avere il coraggio di chiedere aiuto è una virtù che cambia la vita.
Da soli non si va da nessuna parte.
O meglio tu puoi anche decidere di andare da solo ad attraversare il deserto più lungo del mondo, ma per prepararti a quell’impresa hai bisogno di supporto.
Ed anche un “solitario” come Cristiano Ronaldo sa che la meta non potrà raggiungerla da solo ma avrà bisogno dei compagni di squadra.
Non solo.
La verità è che anche quando percorri il deserto fisicamente da solo, il tuo cuore ribolle della presenza delle persone cui vuoi bene e che ti vogliono bene.
Restando nell’esempio del calcio quante volte capita di vedere il calciatore che esulta per un gol con un gesto rivolto a qualcuno che non c’è più, ma con cui in realtà sta condividendo la gioia?
Si tratta di sapere percepire chi è lontano da te solo fisicamente.
I momenti di buio però sono subdoli. Se li lasci agire ti assorbono, con il rischio che quello che è solo un momento diventi un buco nero.
Ecco perché è importante riconoscere il buio e fare qualcosa per riaccendere la luce!
A volte la commiserazione ci pare quasi uno stato di quiete. Ti sembra magari quasi consolatorio. Dopo tutto stai lì.
Non fai nulla. Non ti stanchi. Ti piangi un po’ addosso e riversi all’esterno la responsabilità del tuo stato. Ti rassegni.
E sprofondi.
No!!!
Questo è il momento di scuotersi! È il momento di chiedere aiuto e ripartire.
Non è necessario che il tuo obiettivo sia vincere il Pallone d’oro o salvare il tuo popolo dall’oppressione. Ognuno di noi ha una sua vita, dei sogni, degli obiettivi.
Ognuno di noi ha l’ambizione di rendere la propria esistenza e quella dei suoi cari migliore.
È il momento di chiedere aiuto.