RIMPIANTI O RIMORSI?

In questi giorni di festa mi sono ritrovato a riflettere.

 

Ho letto un post di una mia cugina, più grande di una decina di anni, in cui scriveva di come il Natale per lei sia diventato sempre più triste.

Rimpiange la grande riunione di un po’ di anni fa quando genitori e zii erano in vita, mentre oggi non ci sono più.

 

Io ho avuto la fortuna di essere accolto in una famiglia numerosa e questo stacco non lo vivo: il Natale resta un momento di grande comunione.

Le ho scritto per dirle che invece ciò che a me manca è la sua Mamma.

 

Mia Zia era una donna straordinaria. Non perfetta e senza difetti.

“You know, when you get old, in life, things get taken from you. I mean, that’s… that’s… that’s a part of life. But, you only learn that when you start losin’ stuff. Tony D’Amato

Ma … ma era una tosta. È stata per tutto il tempo che l’ho conosciuta (ed anche prima) una capo-famiglia.

È stata una dura che si è presa oneri sulle spalle. Ma era una dura con le situazioni ed una amorevole con le persone.

 

Oggi si parla molto di leadership. E lei era una leader, anche se nessuno le ha mai spiegato cosa fosse.  Non ne aveva bisogno.

Custodisco tra i miei ricordi degli scritti di suo pugno ed un libro dove c’è una sua testimonianza dei tempi di guerra.

Potrei scrivere un sacco di cose, ma il punto non è raccontarvi mia Zia.

 

Il punto è che le telefonavo per salutarla e non poterlo fare mi manca. E potessi tornare indietro lo farei di più.

Il punto è che l’ho apprezzata ogni giorno di più, ma se l’avessi conosciuta davvero prima l’avrei apprezzata di più.

 

Mi dispiace. Ho fatto pace con questa cosa. Mi capita di sognarla. Soprattutto mi sto rendendo conto di cose che ho imparato da lei e che restano in me.

Ed allora mi tengo stretto questo.

“Dobbiamo tutti soffrire di uno di questi due dolori: il dolore della disciplina o il dolore del rimpianto. La differenza è che la disciplina pesa grammi mentre il rimpianto pesa tonnellate.” Jim Rohn

Il punto è evitare i rimpianti.

Per farlo occorre chiedersi se si sta davvero coltivando ciò che è importante.

 

E prima ancora chiedersi: Cosa è importante per me? Sono sicuro che questa cosa sia importante? Come saperlo? 

 

Un modo è riflettere su un punto.

Questa cosa importante, sarà importante anche in futuro?

“Tra vent’anni non sarai deluso delle cose che hai fatto, ma da quelle che non hai fatto. Allora leva l’ancora, abbandona i porti sicuri, cattura il vento nelle tue vele. Esplora. Sogna. Scopri” Mark Twain

Ed allora ciò che vorrei dire a mia cugina, che oggi non ha più una famiglia numerosa, che è inutile inseguire qualcosa che le circostanze non le possono far avere.

 

Ma questo non impone che il Natale possa essere un momento lieto con poche persone care.

Con cui però si crea il clima giusto.

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