Le vacanze invernali sono state un momento di riflessione e di decisioni importanti da prendere, soprattutto per Diana.
Da mesi ormai ci arrovelliamo su quali materie scegliere per il Diploma, i due anni conclusivi e più impegnativi del percorso di studi che sta facendo nell’International Baccalaureate.
A differenza del percorso italiano, dove i ragazzi scelgono una scuola superiore alla fine della terza media, nel percorso IB le medie si protraggono per 5 anni, al termine dei quali i ragazzi devono scegliere le materie che caratterizzeranno i due anni del Diploma.
La scelta non è semplice perché ogni materia deve essere scelta tra quelle possibili in ogni ambito, tenendo conto delle proprie predisposizioni, delle proprie capacità e, non ultimo, di quale università si pensa di voler frequentare dopo il Diploma.
Insomma un bel gioco delle tre carte, soprattutto per dei ragazzi di 15 anni.
Diana frequenta da sempre la classe di letteratura inglese, riservata a chi è madrelingua o bilingue.
È una classe altamente richiedente che, se da un lato permette di fare un grande salto in avanti dal punto di vista lessicale e letterario, dall’altro comporta un carico di lavoro ed una pressione emotiva davvero molto elevati.
Nella scelta di quale letteratura portare al Diploma (italiana o inglese), la sua propensione naturale sarebbe stata quella di proseguire con letteratura inglese, che per lei è la lingua dominante (Diana pensa in inglese, sogna in inglese, … ).
Però questa scelta le è stata fortemente sconsigliata perché è noto che l’esame IB di letteratura inglese è decisamente più impegnativo rispetto all’analogo di letteratura italiana (una letteratura è obbligatoria).
Se portasse letteratura italiana, inglese diventerebbe una lingua “B”, ovvero una lingua di acquisizione che viene valutata con esami stile Cambridge, esami che Diana sostiene senza alcuno sforzo da quando era in seconda elementare.
Insomma sarebbe come passare dall’imparare a fare il panettone a fare la torta Cameo (neanche quella nella scatola, ma quella nella busta, che versi in tortiera e metti in forno!).
Cosa scegliere allora? La via più facile o la più difficile?
Ci hanno abituati a pensare che è necessario scegliere la strada più ostica perché ci tempra, ci fa diventare persone migliori, che dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort perché così ampliamo i nostri orizzonti e siamo più capaci di affrontare nuove sfide.
Tutto vero, ma non sempre questa è la scelta migliore per noi.
Percorrere la strada più ostica, uscire dalla zona di comfort, affrontare delle sfide richiede un grande dispendio di energie e noi, purtroppo, non abbiamo energie infinite.
Le energie fisiche e mentali che abbiamo a disposizione sono una quantità finita. È come se noi avessimo un grande sacco che le contiene e da cui possiamo attingere.
Il sacco è grande, ma non infinito.
Se preleviamo delle risorse, di qualunque natura siano, svuotiamo parzialmente il sacco.
Continuando ad attingere arriveremo al momento in cui il sacco sarà vuoto e non avremo più risorse a disposizione (fino a quando non ci riposeremo dando tempo al sacco di riempirsi nuovamente).
Quando percorriamo una via difficile, quando affrontiamo delle sfide, preleviamo dal sacco molte energie, svuotandolo velocemente e lasciando poche energie disponibili per fare altro.
Dobbiamo quindi valutare bene che via vogliamo percorrere.
Possiamo decidere che per noi è importante scalare l’Everest e dedicare ad esso la maggior parte del nostro sacco, ma dobbiamo sapere che rimarrà quasi vuoto e che non sarà in grado di alimentare altre richieste.
Se invece decidiamo di fare solo una piccola escursione ad un rifugio per goderci un caffè ed il panorama sulle vette, svuoteremo poco il sacco ed avremo molte risorse ancora a disposizione.
Come scegliere quindi?
Facendo una valutazione complessiva. Quante cose vogliamo fare? Ognuna di queste quante energie richiede? Ho abbastanza energie nel mio sacco?
Queste sono le riflessioni che ho fatto con Diana.
Deve scegliere 6 materie, alcune di queste obbligatorie e molto impegnative, come ad esempio matematica, e letteratura italiana.
A queste si sommeranno progetti ed elaborati extra, anche questi complessi, che contribuiranno a svuotare il sacco velocemente.
In questo caso è importante scegliere la via più facile.
Scegliere, nel caso di Diana, di affiancare alle materie più difficili, materie estremamente semplici (la famosa torta Cameo), che svuoteranno molto poco il sacco, lasciandolo pieno delle energie necessarie per affrontare quelle più impegnative.
Come so che questa è la strada giusta per lei?
Perché dopo le vacanze Diana ha deciso di passare nella classe di inglese “B” e da quel giorno non solo riesce a dedicare più tempo ed energie alle altre materie, ma esce da scuola con uno splendido sorriso sul viso.
Puoi scegliere la strada più facile. A volte è quella che ti permette di essere felice.