Non importa quante volte vieni
sconfitto, l'importante è
ricominciare
e avere la
grinta di vincere la partita

Sergio

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sconfitto, l'importante è
ricominciare
e avere la
grinta di vincere la partita

Sergio

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Chi sono

Millennial, studente di ingegneria, atleta, e-sport player e … Coach!

 

Studio ingegneria dell’autoveicolo, con l’obiettivo e il sogno di lavorare nel Motorsport mondiale. Ho sempre amato auto e motori e da quando ero piccolo ho il sogno di lavorare in quest’ambito e da allora non ho mai perso quella scintilla e ho lavorato e sto lavorando per raggiungere il mio sogno.

 

Sono un atleta di triathlon, di calcio, di sci, di beach volley, di … qualunque sport. Amo fare sport, amo soprattutto gli sport di squadra che ti regalano la magia di crescere, di vincere, di perdere e di superare i limiti insieme ai tuoi compagni.

 

Sono un e-sport player, in sostanza gioco ai videogiochi ma ho sempre avuto la passione di volerlo fare a un livello più competitivo e da quando ero piccolo ricerco competizioni nei vari sport che questo nuovo mondo ci offre. Questo mondo unisce la mia passione per l’innovazione e la tecnologia, la competizione, il gioco di squadra e la mia crescita personale.

 

Sono un Coach, un Life Coach specializzato nelle tematiche di studenti ed adolescenti ed uno Sport Coach sia di sport tradizionali che di sport elettronici. Amo lo studio, lo sport e la competizione in ogni sua forma, ne riempio la mia vita ogni giorno, e amo poter aiutare i ragazzi a raggiungere in questi campi tutti i loro sogni.

Millennial, studente di ingegneria, atleta, e-sport player e … Coach!

Studio ingegneria dell’autoveicolo, con l’obiettivo e il sogno di lavorare nel Motorsport mondiale. Ho sempre amato auto e motori e da quando ero piccolo ho il sogno di lavorare in quest’ambito e da allora non ho mai perso quella scintilla e ho lavorato e sto lavorando per raggiungere il mio sogno.

Sono un atleta di triathlon, di calcio, di sci, di beach volley, di … qualunque sport. Amo fare sport, amo soprattutto gli sport di squadra che ti regalano la magia di crescere, di vincere, di perdere e di superare i limiti insieme ai tuoi compagni.

Sono un e-sport player, in sostanza gioco ai videogiochi ma ho sempre avuto la passione di volerlo fare a un livello più competitivo e da quando ero piccolo ricerco competizioni nei vari sport che questo nuovo mondo ci offre. Questo mondo unisce la mia passione per l’innovazione e la tecnologia, la competizione, il gioco di squadra e la mia crescita personale.

Sono un Coach, un Life Coach specializzato nelle tematiche di studenti ed adolescenti ed uno Sport Coach sia di sport tradizionali che di sport elettronici. Amo lo studio, lo sport e la competizione in ogni sua forma, ne riempio la mia vita ogni giorno, e amo poter aiutare i ragazzi a raggiungere in questi campi tutti i loro sogni.

Always focus on the front windshield
and not the review mirror.

Colin Powell

La mia storia

Le auto e i motori: una passione che ho da quando avevo 8 anni.

Mi ha sempre appassionato il mondo delle auto … è un mondo che mi intriga molto, che mi dà grandissime emozioni.

È il mondo in cui vorrei lavorare e, fin da piccolissimo, ho deciso che avrei frequentato il Politecnico e sarei diventato ingegnere dell’autoveicolo.

Le auto e i motori: una passione che ho da quando avevo 8 anni.

Mi ha sempre appassionato il mondo delle auto … è un mondo che mi intriga molto, che mi dà grandissime emozioni.

 

È il mondo in cui vorrei lavorare e, fin da piccolissimo, ho deciso che avrei frequentato il Politecnico e sarei diventato ingegnere dell’autoveicolo.

Mi piace molto l’idea di creare qualcosa di mio, che abbia una mia impronta e che dia un contributo alla società ed alla comunità di appassionati di auto e motori.

 

Il mio Sogno? Portare il mio contributo in Formula 1, diventando capo ingegnere di un team.

 

Porterei il mio contributo non solo al mondo della Formula 1, che seguo da quando avevo solo 3 o 4 anni, ma ad alcune delle più grandi case automobilistiche esistenti.

Mi piace molto l’idea di creare qualcosa di mio, che abbia una mia impronta e che dia un contributo alla società ed alla comunità di appassionati di auto e motori.

Il mio Sogno? Portare il mio contributo in Formula 1, diventando capo ingegnere di un team.

Porterei il mio contributo non solo al mondo della Formula 1, che seguo da quando avevo solo 3 o 4 anni, ma ad alcune delle più grandi case automobilistiche esistenti.

La Formula 1 mi appassiona, la seguo da sempre e mi piacerebbe lavorarci perché mi dà grandi emozioni e ti permette di conoscere non solo grandi campioni, grandi personalità e mi permetterebbe di vivere uno sport magnifico.

 

Le macchine non sono l’unica cosa che mi appassiona.

 

Faccio sport da quando avevo 40 giorni e i miei genitori mi hanno portato a fare un corso di acquaticità. Da quel momento non ho più smesso: è il MIO MONDO.

 

Se mi chiedi chi sono o come mi definisco la prima cosa che ti rispondo è: “uno sportivo e un atleta“.

La Formula 1 mi appassiona, la seguo da sempre e mi piacerebbe lavorarci perché mi dà grandi emozioni e ti permette di conoscere non solo grandi campioni, grandi personalità e mi permetterebbe di vivere uno sport magnifico.

Le macchine non sono l’unica cosa che mi appassiona.

Faccio sport da quando avevo 40 giorni e i miei genitori mi hanno portato a fare un corso di acquaticità. Da quel momento non ho più smesso: è il MIO MONDO.

Se mi chiedi chi sono o come mi definisco la prima cosa che ti rispondo è: “uno sportivo e un atleta“.

Ho fatto nuoto tutta la vita: mia mamma ha sempre detto a me e a Diana che potevamo scegliere di fare qualsiasi sport e che allo sport scelto avremmo sempre e comunque aggiunto il nuoto almeno 2 volte alla settimana.

 

Avendo iniziato così piccolo l’acqua è diventato il mio ambiente naturale, adoro stare in acqua e tutti gli sport che mi permettono di farlo.

Mio papà era un allenatore di basket, e mi è venuto naturale seguirlo in questo sport, da piccolo, scegliendo come primo sport di squadra il minibasket. Sono cresciuto nella pancia della mamma cullato dai rimbombi dei palloni sul parquet del campo di gioco e ho mangiato latte e partite di basket da quel momento in poi.

 

A 8 anni ho chiesto di poter fare calcio. Volevo provare un altro sport, uno sport che sempre grazie a mio padre seguo da sempre: il calcio.

Mio papà era un allenatore di basket, e mi è venuto naturale seguirlo in questo sport, da piccolo, scegliendo come primo sport di squadra il minibasket. Sono cresciuto nella pancia della mamma cullato dai rimbombi dei palloni sul parquet del campo di gioco e ho mangiato latte e partite di basket da quel momento in poi.

A 8 anni ho chiesto di poter fare calcio. Volevo provare un altro sport, uno sport che sempre grazie a mio padre seguo da sempre: il calcio.

Mia madre non era granché dell’idea perché l’ambiente del calcio spesso non mette l’educazione ed il rispetto dei bambini al primo posto, ma ha trovato un buon compromesso iscrivendomi alla scuola calcio della Juventus.

 

Ho vissuto lì 3 anni meravigliosi, in cui ho imparato tanto, non solo a livello sportivo e atletico, ma anche il rispetto delle regole, il fare gioco di squadra, il FairPlay e cosa sia la vera passione per lo sport, la voglia che non importa cosa ti fa scendere dal letto per andare ad allenarti.

Mia madre non era granché dell’idea perché l’ambiente del calcio spesso non mette l’educazione ed il rispetto dei bambini al primo posto, ma ha trovato un buon compromesso iscrivendomi alla scuola calcio della Juventus.

Ho vissuto lì 3 anni meravigliosi, in cui ho imparato tanto, non solo a livello sportivo e atletico, ma anche il rispetto delle regole, il fare gioco di squadra, il FairPlay e cosa sia la vera passione per lo sport, la voglia che non importa cosa ti fa scendere dal letto per andare ad allenarti.

Avrei voluto continuare, lo avrei voluto davvero tanto, ma la società ha cambiato visione ed ha tenuto solo i bambini che pensava avessero le doti tecniche necessarie per aspirare ad entrare un giorno nella primavera della Juventus, tenendo con se pochissimi giovani.

 

Dopo un anno di tutt’altro livello in un’altra società ho deciso di lasciare il calcio. Non c’era quell’ambiente in cui un bambino può crescere sano ed in armonia con gli altri.

 

Ho continuato a fare nuoto, mi hanno anche offerto di entrare a fare nuoto a livello agonistico, ma io stavo cercando un altro sport di squadra che mi potesse appassionare.

 

Ho sempre cercato uno sport di squadra perché per me è fondamentale crescere e fare gruppo con i miei compagni, sentire quel legame forte, combattere insieme per raggiungere il risultato, piangere e gioire con loro sconfitte e vittorie.

 

Fare squadra è un sentimento talmente forte e ti arricchisce talmente tanto che non volevo assolutamente rinunciarci.

 

Ho sempre amato tantissimo andare in bici e ci siamo messi alla ricerca di una scuola di ciclismo o di una squadra, ma a Torino non ci sono scuole e non siamo riusciti a trovare il modo di entrare in una squadra: ero troppo piccolo.

Avrei voluto continuare, lo avrei voluto davvero tanto, ma la società ha cambiato visione ed ha tenuto solo i bambini che pensava avessero le doti tecniche necessarie per aspirare ad entrare un giorno nella primavera della Juventus, tenendo con se pochissimi giovani.

Dopo un anno di tutt’altro livello in un’altra società ho deciso di lasciare il calcio. Non c’era quell’ambiente in cui un bambino può crescere sano ed in armonia con gli altri.

Ho continuato a fare nuoto, mi hanno anche offerto di entrare a fare nuoto a livello agonistico, ma io stavo cercando un altro sport di squadra che mi potesse appassionare. Ho sempre cercato uno sport di squadra perché per me è fondamentale crescere e fare gruppo con i miei compagni, sentire quel legame forte, combattere insieme per raggiungere il risultato, piangere e gioire con loro sconfitte e vittorie.

Fare squadra è un sentimento talmente forte e ti arricchisce talmente tanto che non volevo assolutamente rinunciarci.

Ho sempre amato tantissimo andare in bici e ci siamo messi alla ricerca di una scuola di ciclismo o di una squadra, ma a Torino non ci sono scuole e non siamo riusciti a trovare il modo di entrare in una squadra: ero troppo piccolo.

Durante l’estate del 2016, mentre guardavo le Olimpiadi, mi si è accesa di nuovo la scintilla: ho scoperto la magia del triathlon!

 

Questo magico sport mette insieme tutto quello che amo: l’acqua ed il nuoto, la bici e la corsa e, nonostante sia uno sport individuale, in realtà si vive come uno sport di squadra, perché tutto il team si allena insieme 5 o 6 volte alla settimana e durante le gare ci si incita e ci si aiuta a vicenda.

 

Lo sport è la cosa che più mi piace fare per staccare dallo studio, perché mi aiuta a sfogarmi.

 

È un mondo che adoro, che ti insegna a rispettare le regole, a stare al mondo, che ti insegna il rispetto per gli avversari ed i compagni di squadra.

 

È un mondo che ti permette di crescere in modo “sano”, di vivere grandissime avventure qualsiasi età tu abbia e di raggiungere e superare i tuoi limiti, facendoti diventare una persona migliore.

Durante l’estate del 2016, mentre guardavo le Olimpiadi, mi si è accesa di nuovo la scintilla: ho scoperto la magia del triathlon!

Questo magico sport mette insieme tutto quello che amo: l’acqua ed il nuoto, la bici e la corsa e, nonostante sia uno sport individuale, in realtà si vive come uno sport di squadra, perché tutto il team si allena insieme 5 o 6 volte alla settimana e durante le gare ci si incita e ci si aiuta a vicenda.

Lo sport è la cosa che più mi piace fare per staccare dallo studio, perché mi aiuta a sfogarmi.

È un mondo che adoro, che ti insegna a rispettare le regole, a stare al mondo, che ti insegna il rispetto per gli avversari ed i compagni di squadra.

È un mondo che ti permette di crescere in modo “sano”, di vivere grandissime avventure qualsiasi età tu abbia e di raggiungere e superare i tuoi limiti, facendoti diventare una persona migliore.

Nel 2023, dopo lo stop dettato dalla pandemia, siamo potuti tornare a fare le vacanze in villaggio, posto che io adoro, ovunque sia, perché mi permette di passare le mie giornate passando da uno sport all’altro: dalle freccette in riva al mare alle bocce, dal calcetto alla pallanuoto, dal beach tennis al beach volley, dal ping pong al calcio balilla.

 

La seconda settimana era una delle cosiddette “sport special week”, ovvero una settimana dedicata ad uno sport specifico, insegnato da 2 istruttori professionisti: il beach volley.

 

Ed è scoccata la scintilla!

Nel 2023, dopo lo stop dettato dalla pandemia, siamo potuti tornare a fare le vacanze in villaggio, posto che io adoro, ovunque sia, perché mi permette di passare le mie giornate passando da uno sport all’altro: dalle freccette in riva al mare alle bocce, dal calcetto alla pallanuoto, dal beach tennis al beach volley, dal ping pong al calcio balilla.

La seconda settimana era una delle cosiddette “sport special week”, ovvero una settimana dedicata ad uno sport specifico, insegnato da 2 istruttori professionisti: il beach volley.

Ed è scoccata la scintilla!

Mi sono allenato ed ho giocato con loro mattina e pomeriggio tutti i giorni ed ho scoperto quanto mi piace questo sport. La pallavolo non mi ha mai fatto impazzire, ma il beach mi entusiasma davvero.

 

Sarà che si gioca sulla sabbia, sarà che si gioca in squadra, sarà che essendo solo in 2 si fatica un sacco … mi sono appassionato.

 

Tornato a casa ho cercato una società seria e impegnata a livello agonistico nazionale e mi sono iscritto, ben sapendo di partire praticamente da zero e quindi di avere molta strada da fare prima di potermi divertire in competizioni serie.

 

Allenamento dopo allenamento ho iniziato ad essere sempre più confidente nella mia tecnica e dopo qualche mese sono passato al livello successivo, più impegnativo ma anche più divertente e stimolante.

 

Come spesso accade quando unisci la passione in quello che fai con un grande impegno ottieni la cosa più importante: una grande soddisfazione!

Mi sono allenato ed ho giocato con loro mattina e pomeriggio tutti i giorni ed ho scoperto quanto mi piace questo sport. La pallavolo non mi ha mai fatto impazzire, ma il beach mi entusiasma davvero.

Sarà che si gioca sulla sabbia, sarà che si gioca in squadra, sarà che essendo solo in 2 si fatica un sacco … mi sono appassionato.

Tornato a casa ho cercato una società seria e impegnata a livello agonistico nazionale e mi sono iscritto, ben sapendo di partire praticamente da zero e quindi di avere molta strada da fare prima di potermi divertire in competizioni serie.

Allenamento dopo allenamento ho iniziato ad essere sempre più confidente nella mia tecnica e dopo qualche mese sono passato al livello successivo, più impegnativo ma anche più divertente e stimolante.

Come spesso accade quando unisci la passione in quello che fai con un grande impegno ottieni la cosa più importante: una grande soddisfazione!

Triathlon -
It's not about finding your limits.
It's about finding out what lies just beyond them

Sono un E-sport player, un giocatore di sport elettronici.

 

Il gaming è un mondo a cui mi sono avvicinato seriamente durante la scuola media, ma avevo già iniziato a giocare da più piccolino.

 

Mi appassiona tanto non solo perché mi piace giocare ad un livello competitivo, ma perché permette di socializzare molto: permette di fare nuove amicizie e aiuta a mantenere vive le amicizie nel lungo periodo anche con persone fisicamente distanti.

Sono un E-sport player, un giocatore di sport elettronici.

Il gaming è un mondo a cui mi sono avvicinato seriamente durante la scuola media, ma avevo già iniziato a giocare da più piccolino.

Mi appassiona tanto non solo perché mi piace giocare ad un livello competitivo, ma perché permette di socializzare molto: permette di fare nuove amicizie e aiuta a mantenere vive le amicizie nel lungo periodo anche con persone fisicamente distanti.

Il gaming aiuta a sviluppare diverse abilità.

 

È stato il primo strumento che mi ha fatto conoscere internet e l’ambiente web ed è stato grazie al esso che ho imparato a navigare e a muovermi così bene online.

 

E a tutto questo ho unito la mia passione, ancora una volta, per l’innovazione.

 

Seguo ogni nuova uscita sia hardware che software, mi piace analizzarla e confrontarla con altre versioni per vedere cosa cambia e cosa gli sviluppatori sono riusciti a inventarsi di nuovo, un po’ come si fa con i nuovi modelli di auto.

Il gaming aiuta a sviluppare diverse abilità.

È stato il primo strumento che mi ha fatto conoscere internet e l’ambiente web ed è stato grazie al esso che ho imparato a navigare e a muovermi così bene online.

E a tutto questo ho unito la mia passione, ancora una volta, per l’innovazione.

Seguo ogni nuova uscita sia hardware che software, mi piace analizzarla e confrontarla con altre versioni per vedere cosa cambia e cosa gli sviluppatori sono riusciti a inventarsi di nuovo, un po’ come si fa con i nuovi modelli di auto.

È entusiasmante scoprire le novità e quanto possano rendere migliore e più facile la vita di chi le utilizza!

 

Giocando ho sviluppato la mia competitività, aspetto che mi preme molto perché amo competere: lo vedo come uno strumento fantastico per mettere alla prova le mie abilità e per raggiungere e superare qualunque limite la mia mente crei o il mondo esterno mi presenti.

 

Ho anche imparato a relazionarmi meglio con le altre persone, ad avere grande rispetto delle regole e delle persone. Ho imparato a confrontarmi con gli altri giocatori, sia avversari che compagni, ed ho scoperto tanti aspetti di me che ancora non conoscevo, risorse e talenti che ora mi sono utili in ogni ambito della vita.

 

Giocando ho migliorato me stesso come gamer e come persona.

È entusiasmante scoprire le novità e quanto possano rendere migliore e più facile la vita di chi le utilizza!

Giocando ho sviluppato la mia competitività, aspetto che mi preme molto perché amo competere: lo vedo come uno strumento fantastico per mettere alla prova le mie abilità e per raggiungere e superare qualunque limite la mia mente crei o il mondo esterno mi presenti.

Ho anche imparato a relazionarmi meglio con le altre persone, ad avere grande rispetto delle regole e delle persone. Ho imparato a confrontarmi con gli altri giocatori, sia avversari che compagni, ed ho scoperto tanti aspetti di me che ancora non conoscevo, risorse e talenti che ora mi sono utili in ogni ambito della vita.

Giocando ho migliorato me stesso come gamer e come persona.

You can discover more about a
person in an hour of play
than in a year of conversation

Platone

La mia passione per il coaching non saprei esattamente dire quando è nata, penso che mi potrei definire un Coach da prima che io iniziassi a studiare per diventarlo.

 

Già dai primi anni della mia adolescenza ho iniziato a cercare modi per aiutare i miei amici in difficoltà.

 

Sono sempre stato una di quelle persone da cui gli amici andavano quando avevano problemi, quando volevano parlare.

La mia passione per il coaching non saprei esattamente dire quando è nata, penso che mi potrei definire un Coach da prima che io iniziassi a studiare per diventarlo. Già dai primi anni della mia adolescenza ho iniziato a cercare modi per aiutare i miei amici in difficoltà. Sono sempre stato una di quelle persone da cui gli amici andavano quando avevano problemi, quando volevano parlare.

A 15 anni ho fatto il mio primo corso di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e da lì in poi non ho più smesso di formarmi.

 

Ho studiato, scelto di fare il Master In Coaching per poter diventare una persona migliore e per poter crescere ed avere nuovi strumenti per aiutare gli altri.

 

Sono un Coach molto determinato, una qualità che trasmetto in modo forte, con l’intento di aiutare le persone a raggiungere più velocemente i loro obiettivi.

 

Essendo diretto e schietto riesco a dare un aiuto immediato a superare gli ostacoli ed i problemi che la persona si trova ad affrontare, e la guido lungo il viaggio di crescita che la condurrà a trovare la sua soluzione, in modo che la strategia le rimanga dentro e che possa utilizzarla come risorsa ogni volta che ne avrà bisogno in futuro.

A 15 anni ho fatto il mio primo corso di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e da lì in poi non ho più smesso di formarmi.


Ho studiato, scelto di fare il Master In Coaching per poter diventare una persona migliore e per poter crescere ed avere nuovi strumenti per aiutare gli altri.

Sono un Coach molto determinato, una qualità che trasmetto in modo forte, con l’intento di aiutare le persone a raggiungere più velocemente i loro obiettivi.

Essendo diretto e schietto riesco a dare un aiuto immediato a superare gli ostacoli ed i problemi che la persona si trova ad affrontare, e la guido lungo il viaggio di crescita che la condurrà a trovare la sua soluzione, in modo che la strategia le rimanga dentro e che possa utilizzarla come risorsa ogni volta che ne avrà bisogno in futuro.

Lavoro soprattutto con atleti, dai 14 anni in su, con e-sport player (gamer competitivi) e con adolescenti e studenti che abbiano bisogno di migliorare il proprio approccio allo studio ed agli esami o che abbiano problemi o tematiche proprie dell’età dell’adolescenza.

 

Avendo vissuto e vivendo ancora adesso le loro stesse situazioni e i loro stessi problemi mi è molto più facile, rispetto ad un adulto, comprendere cosa voglia dire attraversare le problematiche adolescenziali e proporre le soluzioni che ho sperimentato sulla mia pelle essere vincenti per noi Millennials.

Lavoro soprattutto con atleti, dai 14 anni in su, con e-sport player (gamer competitivi) e con adolescenti e studenti che abbiano bisogno di migliorare il proprio approccio allo studio ed agli esami o che abbiano problemi o tematiche proprie dell’età dell’adolescenza.

Avendo vissuto e vivendo ancora adesso le loro stesse situazioni e i loro stessi problemi mi è molto più facile, rispetto ad un adulto, comprendere cosa voglia dire attraversare le problematiche adolescenziali e proporre le soluzioni che ho sperimentato sulla mia pelle essere vincenti per noi Millennials.

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